Nonostante
le alterne vicende occorse nei millenni mai è cessata la
presenza ebraica in quello che oggi è lo Stato d'Israele e
sempre vigoroso è stato il contatto tra quegli ebrei e quelli
della Diaspora.
Se il
Sionismo,dal suo primo Congresso mondiale del 1897, è stato
indubbiamente il movimento politico "motore" della
ricostituzione dell'entità statale, il legame è continuo ed
evidente nei secoli a chiunque approcci la liturgia ebraica
: ecco perchè, a mio modesto parere (in verità confortato da
ben più alte opinioni) il voler attribuire , da parte di
alcuni ,alla tragedia della Shoà la nascita di quello Stato,
in procinto di compiere 70 anni, non è corretto.
Il
rapporto continuo tra il nucleo ebraico della terra
d'Israele e la Diaspora è peraltro attestato anche da
innumerevoli documenti, specialmente legati agli "inviati"
che dalle quella sponda del Mediteranneo viaggiavano nel
mondo alla ricerca di sostegno per le scuole ebraiche, non
mancando comunque anche i viaggiatori che facevano il
percorso inverso.
L'Archivio
della Comunità Ebraica di Livorno, per la rivelanza storica
di questa presenza, offre diversi spunti ma il riferimento
più curioso, del quale come vedremo non rimangono documenti
probabilmente non a caso,viene descritto dal Rabbino Alfredo
Sabato Toaff ( 1880-1963), sia il Suo ricordo per
benedizione,in un breve scritto pubblicato nel 1948
(Rassegna Mensile Israel) dal significativo titolo "Sionismo
a Livorno nel 700".
La
vicenda esaminata concerne la proposta fatta agli ebrei
livornesi,da Alì Bey che l'aveva conquistata ai Turchi,di
acquistare Gerusalemme, pare per una somma ingente che non
spaventò comunque i livornesi che contavano di raccogliere
l'importo coinvolgendo le altre importanti comunità ebraiche
sefardite,specialmente di Londra e Amsterdam.
Le
ricerche svolte dal Rabbino Toaff,come egli stesso
scrive,non portarono a ritrovare documenti nell'archivio
della Comunità labronica : "assai probabilmente", è la sua
ipotesi,"non ci furono trattative ufficiali con la Comunità,
ma l'offerta venne fatta in via privata ai maggiorenti di
essa".
Vi è
però risonanza della singolare proposta, prosegue
l'autore,anche esternamente al mondo ebraico : venne infatti
trattata anche dallo storico prussiano Archenholz e pure "Il
Monitore Fiorentino", giornale uscito all'inizio
dell'occupazione francese in Toscana, nel 1799 (anno VII
della Repubblica Francese) se ne occupa nell'ambito di un
lungo articolo,intitolato "Riflessioni sugli Ebrei",volto a
tessere ovviamente "l'apologia della politica saggia e
lungimirante del generale Bonaparte" che invitava , annota
Toaff, "gli Ebrei di Asia e di Africa ad aiutarlo a togliere
la Palestina ai Turchi e ricostituirvi lo Stato Ebraico",
probabilmente riferendosi all'appello del Bonaparte dopo che
"ebbe preso Gaza e Giaffa".
L'articolo,
sottolineando come ricorda sempre lo studioso,
"l'attaccamento sincero (degli ebrei - nda) alla causa della
libertà e alla loro antica Terra ove sperano un giorno
ritornare", cita appunto l'episodio di Ali Bey e attribuisce
a "uffiziali tedeschi impiegati sulla flotta russa" di aver
fatto da tramite per questo tentato acquisto che sarebbe
partito, quindi, non dallo stesso Ali Bey ma da ambienti
ebraici livornesi.
Questa
inversione d'ordine, commenta l'autore, "ha un'importanza
notevole. Se l'iniziativa fosse partita dai ricchi
commercianti livornesi i quali non si sarebbero limitati ad
accettare, sia pure con entusiamo,l'offerta proveniente da
altri, avremmo qui una nuova dimostrazione dei loro
sentimenti ebraici che li farebbe considerare veri
precursori del sionismo".
E
poichè "nel porto di Livorno", conclude il Rabbino ,
"facevano scalo allora navi di tutte le nazionalità, niente
di più facile che,per evitare passi ufficiali,la proposta
venisse trasmessa ad Alì Bey a mezzo di ufficiali tedeschi
che approdarono qui con la flotta russa".
L'acquisto,
come sappiamo, non si perfezionò probabilmente anche a causa
della scarsa durata del regno di Alì Bey , ma il legame tra
il mondo ebraico livornese e, direi, anche della città con
quello che sarebbe poi divenuto, nel 1948, il moderno Stato
d'Israele mai è cessato.
Gadi
Polacco
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